È ormai quasi certo che con la prossima legge di bilancio il tetto per i pagamenti in contanti (per il quale era previsto una diminuzione dagli attuali 2.000 € a 1.000 € a partire dal 2023) verrà elevato a 5.000 €.

 

Nel caso in cui venisse approvato, tale cambiamento andrà a inserirsi in un quadro normativo molto complesso che prevede numerosi altri limiti specifici riguardanti l’uso delle banconote, dei titoli al portatore e degli assegni bancari e postali.

Quali sono gli altri limiti e vincoli?

Analizzando la normativa vigente in materia, si riscontra la presenza di ulteriori limiti di carattere generale; in particolare:

  • Il tetto a 15.000 € gli acquisti dei turisti stranieri
  • Il limite di 1.000 € per le rimesse di denaro che passano attraverso i money transfer
  • Il limite di 1.000 € superato il quale gli assegni bancari e postali devono riportare la clausola “non trasferibile”
  • Il limite di 1.000 € superato il quale le società e le associazioni sportive dilettantistiche sono obbligate a versare o incassare con mezzi tracciabili

Inoltre, è importante tenere presente che con riguardo a determinati settori e contesti sussiste il divieto totale di utilizzo delle banconote; tale divieto riguarda, ad esempio:

  • i pagamenti effettuati o ricevuti da condomìni (è necessario utilizzare un conto corrente dedicato)
  • la corresponsione delle retribuzioni ai lavoratori subordinati le quali, al limite, possono essere pagate in contanti allo sportello bancario (fanno eccezione solo il lavoro domestico e le collaborazioni occasionali)

Tracciabilità dei pagamenti e incentivi: come sono correlati?

Un’ulteriore spinta all’utilizzo di mezzi tracciabili per l’effettuazione dei pagamenti è costituita dalle norme che collegano gli obblighi di tracciabilità alla possibilità di poter fruire di particolari incentivi fiscali; alcune casistiche sono le seguenti:

  • Le detrazioni sui lavori edilizi per beneficiare delle quali è richiesto il pagamento tramite bonifico “parlante”
  • L’obbligo di pagamento con mezzi tracciabili delle spese detraibili al 19% (fanno eccezione le spese per farmaci e prestazioni sanitarie presso strutture pubbliche o accreditate)
  • Gli acquisti di carburante da parte di titolari di partita Iva i quali, se effettuano o percepiscono tutti i pagamenti oltre i 500 € tramite mezzi tracciabili, possono anche beneficiare della riduzione di due anni dei termini di accertamento da parte del Fisco

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